domenica 19 dicembre 2010

a natale siamo tutti più buoni




martedì 21 dicembre, san canisio, bar ferrari, orario aperitivo

presentazione cangattario 2011 calendario con i nostri amici a 4 zampe

il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al "Rifugio del Brick", 
che raccoglie animali sfortunati. per vedere cos'è: www.ulmino.it

mercoledì 27 ottobre 2010

è l'ora del check out

nesher (taxi collettivo) per il ben gurion, prenotato
giro nostalgico della città, completato
valigia, fatta
saluti, in via di completamento
...è proprio arrivata l'ora di partire...

mercoledì 20 ottobre 2010

estemporanea 4

ringrazio d-o per il vento 
che fa volare le kippot in un gioioso balletto prendendosi gioco degli uomini,
che mi permette di camminare sotto il sole fino alla stazione.

stramaledico il genere umano e la religione 
per le maniche lunghe delle studentesse,
per ogni donna velata che ho incontrato oggi,
per ogni uomo che, con 30 gradi all'ombra, indossa camicia, scialle di preghiera, giacca e soprabito nero, copricapo di pelliccia...

giovedì 14 ottobre 2010

estemporanea 3

cosa me ne faccio di una carta di credito che mi abbandona nei momenti più inopportuni?
mi è già successo un anno fa a torino... 
la situazione è imbarazzante qndo hai cinque euro in tasca, devi pagare un albergo e la tua carta di credito non dà segni di vita! ma la situazione diventa un po' più complicata qndo sei all'estero per 5 settimane e dopo solo 8 giorni la tua carta di credito decide che bisogna dare un taglio definitivo alle spese... vedremo come me la cavo qsta volta!!!
magari si riprende...

mercoledì 13 ottobre 2010

estemporanea 2

mamilla hotel-nof iaffe meod!


qsto pomeriggio sono stata "rapita" da haya, la mia padrona di casa...








mamilla hotel-secret garden
risultato: un caffè con torta fatta in casa dalla sua amica carol, all'interno di un complesso cristiano a jaffa gate; 
una passeggiata per lo shuk della città vecchia; 
uno sguardo dall'alto dei tetti dalla terrazza dell'hotel mamilla; 
un'ultima occhiata dall'alto alla città; 




panorama dal tetto di casa di carol-nord
un concerto a cappella nel bellissimo auditorium della mormon university... giornata intensa, ma piacevole!
panorama dal tetto di casa di carol-est

tour nel nord-3 karmi'el/haifa/gerusalemme

ieri abbiamo camminato, prima ad akko, poi sul lungomare di naariah, ma era una bella giornata, soleggiata e ventilata al punto giusto e si stava proprio bene fuori... ma oggi i piedi di samy sono molto gonfi e non se la sente di guidare e di accompagnarmi a haifa per l'ultima tappa del mio tour.
daniela non guida, ma viene volentieri in bus con me a trovare un vecchio amico del padre.





grazie alla sua presenzaposso permettermi di scendere dall'autobus e passeggiare per un tratto.
prendiamo la luis promenade... sotto di noi si aprono i giardini baha'i




il panorama di haifa dall'alto del monte carmelo è fantastico.
gad e sua moglie lara (lara viene dalla russia) ci offrono uno splendido pranzo a base di bucatini barilla e polpette di verdure rigorosamente kosher (nonostante nessuno di noi ci faccia caso).
quando daniela se ne va, davanti a buon caffè con biscottini gad mi racconta la sua esperienza di halutzim.




purtroppo non ho molto tempo: haifa dista da gerusalemme circa un paio d'ore di autobus e io non voglio arrivare troppo tardi anche se so che fino alle otto passate in giro ci sarà un sacco di gente e il mio appartamento non è lontano dalla stazione centrale.
con tutti i miei bagagli e i racconti avuti in regalo da dario, renata, samy e gad mi rimetto in viaggio sulla strada di "casa".
la prossima settimana si ricomincia!

tour nel nord-2 hadera/akko/karmi'el

lascio hadera. renata mi assicura che fino al 28, data della mia partenza per l'italia, non guasterà il "mio" letto perché io possa tornare qndo voglio.
ancora mi ritrovo felice a stupirmi per la disponibilità delle persone che ho conosciuto fino ad ora...


continuo a inoltrarmi verso nord.
abbandono il bus per il treno.
ho appuntamento ad akko con samy e sua figlia daniela.
non li conosco, non li ho mai visti, ho solo parlato con loro per telefono da casa di dino e subito si sono dimostrati disponibili non solo a parlare con me, ma anche ad ospitarmi per qsta notte.
mi riconoscono subito: con il naso per aria davanti alla stazione, accerchiata dai taxisti che vogliono portarmi dove voglio...
montiamo in macchiana, guida samy... continuo a pensare che la cosa più pericolosa in israele non siano gli attentati, ma i pionieri italiani alla guida!



lasciamo subito la parte nuova di akko per andare a fare una passeggiata nella parte antica.
akko è una città con popolazione mista musulmana ed ebrea ed è ricca di storia.
passeggiamo un poco, fino al porto;
bevo la prima lemonana (limonata con foglie di menta) di qsto viaggio;
troviamo un posto per mangiare falafel, hummus e labani (formaggio cremoso derivato dallo yogurt o dal latte acido) mentre samy comincia a raccontarmi la sua storia.

dopo mangiato riprendiamo la strada per karmi'el, dove abitano samy e le sue figlie.
da qui il libano dista, in linea d'aria, non più di 10 km. daniela mi racconta che nell'estate 2006, qndo il mai sedato conflitto tra israele e il libano ha ricominciato a fare davvero paura, quasi tutte le casette che compongono qsta cittadina sono rimaste disabitate. anche loro sono scappati per un breve periodo a givat brenner.
samy fa il caffè, rigorosamente con la moca, come in tutte le case degli italiani in israele e poi mi mostra le foto di sua moglie, con cui ha condiviso l'aliyah clandestina e la reclusione a cipro e riprende il suo racconto.



prima che faccia buio (in qsto paese fa buio veramente troppo presto, ma anche qsto è un problema religioso...), daniela e samy ci tengono a mostrarmi un po' dei din
purtroppo è tardi per andare a rosh hanikra e ripieghiamo per una bella passeggia sul lungomare di naariah (dove i locali possono mettere i tavoli e le sedie sulla spiaggia...)
un'altra bella giornata se ne è andata!
(continua)
qsto è qllo che mi sono persa... rosh hanikra


tour nel nord-1 givat haviva/hadera

domenica sono partita per un tour nel nord del paese, sempre sulle tracce dei halutzim italiani.
prima tappa l'archivio dell'hashomer hatzair di yad yaari. 
l'autobus delle 7 per hadera è strapieno, me lo sarei dovuto aspettare: è domenica, inizia una nuova settimana, ed è l'unico autobus diretto fino alle 5 del pomeriggio... ma io ho vinto la lotta per la conquista di un posto e viaggio seduta tra soldati e religiosi che pregano e parlottano.
dalla stazione di hadera, per non sbagliare e non perdere tempo, prendo un taxi per il kibbutz di givat haviva dove si trova l'archivio di yad yaari. il kibbutz mi sembra molto bello, è verde e pieno di piante fiorite. deve essere anche un centro di addestramento per l'esercito perché ci sono moltissimi soldati che chiacchierano seduti sui prati. se avessi seguito qlli che viaggiavano con me sul bus, mi sarei risparmiata la spesa del taxi... sarà per la prossima volta!
all'archivio mi aspetta il direttore david, dudu. mi affida a josepha e talma che prima di aiutarmi a cercare i documenti mi mostrano la cucina dove posso farmi il caffè e mangiare qlche biscotto. Adoro gli archivi  dove la cucina è al centro della struttura ed è punto di incontro tra chi lavora in archivio e chi fa ricerca... è così lontano dei luoghi tetri e formali che si trovano in italia!
purtroppo la mia ricerca non è stata molto fruttuosa... devo prima imparare l'ebraico e poi potrò trovare qlcosa di veramente in teressante per me anche qui!
ritorno a hadera, evitando di fare l'autostop come  mi hanno consigliato le mie attempate archiviste...

sono in anticipo sull'appuntamento con dario e renata che mi ospiteranno qsta prima notte lontano da gerusalemme, ne approfitto per fare un giro per hadera.
in realtà a hadera non c'è niente da vedere... la lonely planet la salta in toto... solo il terrorismo, che devasta da sempre qsto paese, ha trovato interessante anche hadera e il 26 ottobre 2005 un giovane  kamikaze ha deciso di farsi saltare in aria davanti ad un chiosco di panini del mercato, uccidendo, oltre a se stesso, 5 persone.
dopo aver fatto più volte su e giù per rechov ha-nassi, una delle arterie commerciali della cittadina, decido di fermarmi a mangiare qlcosa in un ristorantino (v. opera su www.andarmangiando.blogspot.com)... sono un po' pentita di aver rifiutato l'invito di dudu di mangiare qlcosa in archivio, più che altro perché non mi piace mangiare da sola.

torno verso casa di dario e renata, l'anno scorso ci abbiamo messo non so qnto per trovarla e ho memorizzato bene la strada. mi stavano aspettando, li trovo bene e il resto della giornata passa piuttosto veloce in piacevoli e interessanti chiacchiere...
                                                                                                                                              (continua)

lunedì 4 ottobre 2010

estemporanea

hei... c'è un omino che sta sfogliando la palma davanti a casa!
non lo vedo più... mi sa che la palma se l'è mangiato!


prima


Sono passati venti minuti e devo ammettere il mio errore:
l'omino, con i suoi ramponi e la sega elettrica, ha vinto!
durante

dopo

domenica 3 ottobre 2010

perdersi a gerusalemme

rosa memento
il primo tentativo di arrivare alla biblioteca di givat ram attraversando il parco è miseramante fallito... 
in compenso ho pensato di perdermi in un posto meraviglioso: il wolh rose garden. 
nonostante sia ottobre molte varietà di rose sono ancora fiorite e il profumo nell'aria è assolutamente inebriante...

sabato 2 ottobre 2010

per chiara e valeria

qsto post è dedicato in particolare a chiara, che come architetto è incuriosita dalle case e dalle storie che raccontano, e, in modo particolare, a valeria, che sta cercando casa a gerusalemme per i prossimi mesi...
cominciamo dall'inizio.
qsto è l'annuncio a cui ho risposto:
"spacey fully furnished apartment with many windows, lightand air
yet no noise from the market, most centrally located. 
a big living room, a big gallery for sleeping, balcony, equipped
kitchen, air condition, cordless Internet. 
it is including taxes, water, linen, towels, kitchenware, etc."
dopo un fitto scambio di mail con haya, la padrona di casa, sabre di origini polacche, sono riuscita a capire l'esatta ubicazione dell'appartamento: machaneh yehuda, ossia il mercato di gerusalemme. machaneh yehuda è un posto indubbiamente affascinante, ma è anche uno dei luoghi, insieme alla stazione centrale dei bus, più caotici della città, dove assieme ai turisti rapiti dai banchi di spezie (v. i primissimi post di qsto blog) si ammassano e spintonano gerosolomitani indaffarati a fare la spesa, in modo particolare il venerdì o a ridosso di una festa...
nonostante io sia arrivata alla vigilia di succot, individuare haya e suo marito non è stato difficile, più impegnativo è stato farsi largo tra la gente nella stretta stradina laterale in cui si affaccia la scala d'entrata. come ho già scritto i giorni scorsi, le scale si aprono tra i negozi di carni e pollami... certo non è il pesce, ma avrei sicuramente preferito le spezie!

al termine delle scale vi è un pianerottolo con quattro appartamenti da una parte, di cui uno in ristrutturazione, e uno dall'altra dove si trova il dipartimento di polizia.   
sostanzialmente la casa è come si vede dalle foto:
bagno
cucina

soggiorno/studio visto dal soppalco


camera da letto
un piccolo bagno vicino all'entrata;
una cucina con forno e piastre per cucinare, un piccolo frigo e un bollitore. rispetto alla foto c'è un pezzo in più, il forno: i relativi fornelli sono incastrati sotto il piano di lavoro e qndi, credo, inutilizzabili. qsto, insieme ad altri piccoli spunti, mi ha dato il la per intraprendere 5 settimane di dieta relativamente crudista che mi sta facendo molto bene! qllo che nella foto non si vede è che il lavandino perde, ma sotto c'è un'apposita bacinella!;
un soggiorno/studio molto luminoso da cui si accede a un terrazzo lungo e stretto che si affaccia non sulla via principale del mercato, ma sulla piazzetta irakena e che nonostante la poltroncina in vimini abbia lo schienale sfondato, mi regala attimi di relax tardo pomeridiano;
un soppalco, alto circa un metro e settanta in cui io riesco, superato l'ultimo gradino della scala in corrispondenza del quale il soffitto si abbassa, a stare a pelo in piedi, dove si trova un letto matrimoniale e un paio di armadi. sul letto c'è una piccola, leggermente inquietante, botola. non so dove porta, non lo voglio sapere e spero di non scoprirlo mai!
per impedire di sbattere la testa entrando in camera...
botola sul letto
fin qui tutto bene... passiamo ora ai "contro" e alla storia che qsta casa racconta!
il primo "problema" è che qsto appartamento ha più di una storia da raccontare, ma l'unica traccia riscontrabile è l'usura dei mobili, la sciatteria delle pareti, le macchie delle tappezzerie ecc. ecc.
nonostante haya si sia raccomandata di tenere l'appartamento pulito perché così pulito non è mai stato, io l'ho trovato sporchino. lenzuola e asciugamani sono, per fortuna, effettivamente puliti, ma su tutto il resto ho qlche dubbio, qndi ho deciso di "colonizzare" e utilizzare solo certe cose che ho accuratamente pulito e adattato al mio standard da italiana snob!
il secondo "problema" è lo shuk. il mercato si sveglia presto: il "suono del lavoro", serrande che si alzano, camion che scaricano, gente che urla, arriva attutito, ma arriva e al termine della giornata lavorativa non cessa, ma cambia forma diventando rumore di pulizie e ronzio incessante dei potenti motori dei frigoriferi e degli impianti di aerazione. qsti ultimi sono dappertutto, comprese le scale per arrivare all'appartamento, e non vengono mai spenti, neanche durante la notte o lo shabbat... qndo invece tutto il resto si immerge in uno splendido silenzio!
ma in fondo lo shuk è anche il bello di qsta casa e a qlunque rumore dopo poco ci si abitua! per cui, in conclusione, il giudizio è sostanzialmente positivo. qllo che mi frega è il confronto con la casa di david dove abbiamo alloggiato l'anno scorso: stesso mobilio ikea, ma nuovo di pacca!

mercoledì 29 settembre 2010

pubblicità d'altri tempi!

da una cartolina postale degli anni trenta
da una cartolina postale degli anni trenta: non si sa mai che sia di buon augurio per l'estrazione del superenalotto...

martedì 28 settembre 2010

mai sottovalutare i "nonni" israeliani!

oggi sono andata a givat brenner, kibbutz alla cui fondazione, nel 1928, ha partecipato anche il primo halutz italiano: enzo sereni.
scopo del viaggio -givat brenner è a circa un'ora da gerusalemme- era la visita a uno dei "miei" nonni preferiti, dino.
premetto: dino è del '22.
sono stata accolta con the freddo, costume e asciugamano pronti per me!
dopo un giro del kibbutz a bordo di una macchinina elettrica, modello campo da golf, le chiacchiere, invece che attorno al tavolo come l'ultima volta, le abbiamo fatte in piscina tra una bracciata e l'altra!
la prossima volta che torno in israele dico addio alla città santa e me ne vado in kibbutz!!!

sabato 25 settembre 2010

brunch al bolinat...

il bello di tornare in un posto dove sei già stato un po' di tempo è che almeno il primo shabbath non ti trovi del tutto spaesato! per il brunch di qsta giornata di festa ho seguito una piacevole abitudine e  mi sono recata al bolinat, piccola oasi di musica e miscredenti aperta anche di sabato.
più che la fame a spingermi fuori di casa è stato il caldo. non chiedetemi il perché, ma sono restia ad accendere l'aria condizionata (chiara ti prego non volermene per qsta decisione insensata!) e qui dentro dopo un po' non si respira più...
cmq il breakfast del bolinat vale sempre la pena. sono rimasta sul classico: uova stapazzate, insalatina cetriolo, pomodoro e cipolla, tre tipi di formaggio (anche noti come formaggio giallo, bianco e levan -che vuol dire sempre bianco, e fa riferimento a un formaggio spalmabile tipo philadelphia), olive, salsina di "falso pesto", pane nero, burro, marmellata, succo di pompelmo e tazzona di caffè... il tutto accompagnato dal greatest hits dei pearl jam, un libro in italiano e da un filino di vento.
adesso, se non muoio perché mi scoppia la pancia, posso tornare a studiare!

venerdì 24 settembre 2010

succot

"la festa di succot ricorda la vita del popolo di israele nel deserto durante il loro viaggio verso la terra promessa. durante il loro pellegrinaggio nel deserto essi vivevano in capanne, succot appunto. La torah ordina agli ebrei di utilizzare, per la celebrazione della festa, quattro specie di vegetali: il lulav (un ramo di palma), l'etrog (un cedro), un ramo di mirto ed un ramo di salice" tra feste e mezze feste succot dura una settimana.
io sono arrivata proprio alla vigilia della festa e la mia padrona di casa mi ha invitata a cena da sua cugina perché non le sembrava bello che passassi una sera di festa da sola! e così mercoledì sera ho magiato sul mini-terrazzo di yehudith con sua figlia sedicenne, haya e suo marito haron. il terrazzo era stato ricoperto con un tetto di cannucce che lascia intravvedere le stelle, circondato con un telo per dare l'idea di pareti e addobbato a festa.
poiché yehudith è religiosa e si era dimenticata di accendere le luci dentro la minuscola capanna, mi sono resa utile accendendo e spegnendo io le luci, da brava infedele!
dopo cena siamo andati da lea e moshe, altri amici di haya, a vedere la loro splendida succah con un bellissimo panorama su gerusalemme
anche per le strade è possibile imbattersi in succot più o meno belle e preticamente ogni rstorante ne ha una così che i clienti possano mangiarvi sotto!
qsta è qlla spartana del burger king di ben yehuda street:

giovedì 23 settembre 2010

israel... again!

riparto esattamente da dove avevamo lasciato l'anno scorso: nel calendario ebraico dopo roshHashanah e kippur c'è succot, la festa delle capanne.
sono arrivata ieri pomeriggio, vigilia di succot, dopo un volo tranquillo e puntuale e un giro sul taxi collettivo neanche troppo lungo.
il mio telefono israeliano per il momento riceve, ma non mi fa fare chiamate e qsto ha reso un po' più complicato riuscire a mettermi in contatto con la mia nuova padrona di casa, haya.
l'appartamento è dentro il mercato di machaneh yeuda, con ingresso su una viuzza laterale in mezzo ai negozietti della carne (sempre meglio del pesce, ma avrei preferito le spezie!) e con un lungo balcone, da cui sto scrivendo ora, sul retro del mercato irakeno. sul mio pianerottolo c'è solo un altro appartamento abitato: uno lo stanno ristrutturando e nell'altro c'è un dipartimento di polizia. 
nel complesso è carino, cade un po' a pezzi e nonostante i primi interventi è ancora un po' sporco, ma mi piace. certo rispetto alla casa di david dove eravamo l'anno scorso non c'è confronto, ma non si può avere tutto e cmq 5 settimane non sono poi così tante!